sabato 20 giugno 2015

Proposta d'autore: " La ragazza con l'orecchino di perla " di Tracy Chevalier







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La cosa migliore tuttavia era che potevo stare più a lungo in sua compagnia nell'atelier. Talvolta mi avvolgevo in una coperta e mi recavo giù, nel cuore della notte, quando tutti in casa riposavano. Osservavo allora il quadro a cui stava lavorando, al lume di una candela o schiudendo un'imposta per lasciar filtrare la luce della luna. Altre volte mi sedevo al buio in una delle seggiole dalle testine di leone che erano vicino al tavolo, e poggiavo i gomiti sulla coperta blu e rossa. Sognavo di indossare il corpetto giallo e nero e di mettermi al collo il vezzo di perle, un calice di vino in mano, seduta a tavola davanti a lui.



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nell'atelier buio
al lume di candela
sognavo di lui

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una candela
e un calice in compagnia
notte di luna

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notte di vino:
sognavo un leone giallo
nella luce blu



venerdì 12 giugno 2015

Proposta d'autore: Romano Battaglia " Silenzio"









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È molto difficile cancellare i segni profondi che gli avvenimenti hanno impresso sulla nostra anima. Siamo il frutto del nostro passato, siamo la vita stessa che ci è cresciuta dentro come il fusto di un albero con i colori, i profumi e le imperfezioni che i venti e le piogge hanno fissato per sempre sulla sua corteccia. Siamo anche il tempo trascorso: sta in noi scegliere se diventare uomini nuovi o rimanere vecchi come i nostri anni e i nostri ricordi. Dobbiamo trovare il coraggio di alzare le vele e prendere i venti del destino, dovunque spingano l'imbarcazione. Cercare di dare un senso alla nostra esistenza può esasperare il nostro animo, ma una vita priva di questo significato rappresenta la tortura del desiderio e dell'inquietudine.



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la nostra vita:
i profumi e i colori
come ricordi


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anima siamo:
le vele del  destino
come coraggio


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trovare un senso:
dovunque imperfezioni
segni del tempo



sabato 6 giugno 2015

Proposta d'autore: Erri De Luca "I pesci non chiudono gli occhi"










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Rotolavo dentro un sonno breve, interrotto da una scrollata di mare.
Ancora adesso nelle notti sdraiate all'aperto, sento il peso nell'aria nel respiro e un'agopuntura di stelle sulla pelle.
Usciva a stento qualche parola notturna. Era giusto il silenzio dell'uomo nella notte.
Non lo guastava la nave che sfilava all'orizzonte le luci mute, il risciacquo di un rumore di remi in avvicinamento, nel buio lo scambio di saluti con sole vocali, che le consonanti non servono in mare, se le inghiotte l'aria.
Quello che stava intorno a loro era risaputo, si muoveva a memoria di ciechi in una stanza.e quando il sole era sgusciato intero dal mare avevano finito.
Poi pianissimo un principio di grigio stingeva il punto di orizzonte detto oriente.
Da lì iniziava lo sfascio del buio, saliva il chiaro dal basso.


*
silenzio intorno
dal mare all'orizzonte
saliva il sole



dipinto: Impressione al sol levante, Monet.



martedì 2 giugno 2015

2 giugno, festa della Repubblica







In questa giornata così emblematica vorrei fare una considerazione: mio padre, partito volontario a 18 anni, da un'Istria che tanto amava per amor di Patria, se fosse vivo ora, cosa direbbe? 
Lui, che per l'Italia diede la vita (ritornò dalla guerra malato e morì poi a ventinove anni), se la vedesse ora, che direbbe? 
Questa Italia di corrotti, di gente che governa senza averne il 'diritto', di presidenti inutili, o quantomeno sordi ai bisogni del popolo, di sempre più poveri... Che direbbe?

Io sento di dire una cosa sola: papà, per fortuna non la vedi!