Ritratto di Saba del pittore Furio Bomben
A Trieste la Sala Comunale d’Arte espone i quadri di Furio Bomben. Il locale che ospita la mostra era un caffè, luogo d’incontro dagli intellettuali dei primi anni del secolo scorso. Lo racconta lo scrittore Giani Stuparich dalle pagine di “Caffè letterari” e, pensando al fratello Carlo e all’amico Scipio Slataper che dalla guerra non avevano fatto ritorno, scrive:
“Quel tavolo del Caffè Garibaldi, sotto il municipio, tra le sette e le nove di sera degli anni che seguirono all’altra guerra è passato alla storia. Trieste non ebbe forse mai un affiatamento di spiriti così vasto.” Cita e caratterizza gli spiriti che animavano il locale: Julius Kugy, spirito europeo, James Joyce, spirito universale, Virgilio Giotti, Guido Voghera, Silvio Pittoni, fratello del deputato socialista, il pittore klimtiano Timmel e Roberto, Bobi Bazlen, Svevo e Bolaffio, Giotti il pittore Schiffrer. Nel tempo si aggiunse Pierantonio Quarantotti Gambini mentre altri già se ne erano allontanati. Il pittore ha voluto fermare Saba al tavolino del locale. Saba da quel caffè se ne era andato presto e aveva preferito celebrare la sua ricerca di verità al Caffè Tergeste. Ora alcuni di quei personaggi che animavano il Caffè Garibaldi si trovano nuovamente in quei locali, sulle tele di Furio Bomben. Un pezzo di storia e letteratura raccontato con pastello e carboncino, china, matita e trasparenze color caffè.
Se siete a Trieste o pensate di passarci visitate la mosrtra, ne vale la pena, ci troverete il Caffè Tommaseo, il Caffè San Marco e altri che non ci sono più. E poi per bere un caffè vi resterà solo l’imbarazzo della scelta.
Le notizie sul Caffè Garibaldi sono tratte da: Al Caffè con Stuparich, Caffè letterari, Roma, Canesi, 1962
i caffè storici di Trieste sono bellissimi =)
RispondiEliminaVero Ilary, peccato per quelli che non ci sono più...
EliminaUn abbraccio MG