venerdì 2 dicembre 2011

Trieste - Umberto Saba (1883–1957)


TRIESTE

Ho attraversata tutta la città. 
Poi ho salita un'erta, 
popolosa in principio, in là deserta, 
chiusa da un muricciolo: 
un cantuccio in cui solo 
siedo; e mi pare che dove esso termina 
termini la città. 

Trieste ha una scontrosa 
grazia. Se piace, 
è come un ragazzaccio aspro e vorace, 
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi 
per regalare un fiore; 
come un amore 
con gelosia. 
Da quest'erta ogni chiesa, ogni sua via 
scopro, se mena all'ingombrata spiaggia, 
o alla collina cui, sulla sassosa 
cima, una casa, l'ultima, s'aggrappa. 

Intorno 
circola ad ogni cosa 
un'aria strana, un'aria tormentosa, 
l'aria natia. 
La mia città che in ogni parte è viva, 
ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita 
pensosa e schiva. 


Trieste non è la mia città di nascita, ma quella dove ho trascorso gli anni più belli della mia fanciullezza, dai nonni. E' qui che imparai a nuotare, a correre in bicicletta, a pescare ed è sempre qui che mi resi conto che le religioni  sono diverse, che non c'è solamente quella cattolica.
Da sempre Trieste puo' vantare di essere una citta' Mitteleuropea, dove culture provenienti dai vari Paesi dell'est e del nord Europa convivono assieme. Per questo motivo troviamo moltissime Chiese di diverso culto religioso e quelle piu' interessanti sicuramente sono la Chiesa serbo ortodossa di S.Spiridione, la Chiesa greco ortodossa di S.Nicolo', la Chiesa evangelica di Largo Panfili, senza dimenticare il Tempio israelitico, che e' uno tra i piu' importanti d'Europa.
Tutto ciò mi affascinava molto e per mia grande fortuna la sorella di mio nonno mi ci portava sempre a visitarle. Sarà da allora che crebbe in me la mia tolleranza per ciò che è diverso?

2 commenti:

  1. Oddio...io collaboratrice??????
    e adesso cosa posso fare....scrivimi e-mail e spiegami!

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