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La cosa migliore tuttavia era che potevo stare più a lungo in sua compagnia nell'atelier. Talvolta mi avvolgevo in una coperta e mi recavo giù, nel cuore della notte, quando tutti in casa riposavano. Osservavo allora il quadro a cui stava lavorando, al lume di una candela o schiudendo un'imposta per lasciar filtrare la luce della luna. Altre volte mi sedevo al buio in una delle seggiole dalle testine di leone che erano vicino al tavolo, e poggiavo i gomiti sulla coperta blu e rossa. Sognavo di indossare il corpetto giallo e nero e di mettermi al collo il vezzo di perle, un calice di vino in mano, seduta a tavola davanti a lui.
*
nell'atelier buio
al lume di candela
sognavo di lui
*
una candela
e un calice in compagnia
notte di luna
*
notte di vino:
sognavo un leone giallo
nella luce blu
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